Vitale Barberis Canonico

Cravatta

Lo scrittore Alberto Moravia affermò: “Con la scelta della cravatta l’uomo si posiziona nel mondo”. Questo accessorio è la ciliegina sulla torta, l’elemento conclusivo che mette il sigillo alla vostra eleganza. Il nome deriva dai mercenari croati assoldati dai Francesi per combattere nella guerra dei 30 anni (nel 1600). Già nel 1827 viene pubblicato il libro L’arte di mettere la cravatta, che allora era più simile a una sciarpetta. La cravatta moderna nasce nel 1925, quando un commerciante di New York brevetta una cravatta più lunga, tagliata a 45°, composta da tre segmenti di tessuto. La cravatta per eccellenza è in seta. Stampata (da giorno) o a jacquard (da sera). Una cravatta di qualità è stampata a mano su tutto lo square (il quadrato di tessuto da cui l’artigiano ricava i vari pezzi per confezionarla). Tagliata, viene piegata e imbottita con tele di lana e/o cotone e cucita con un solo filo, che ne assicurerà la forma a lungo. Le classiche sono a 3 pieghe, le più rare a 7 pieghe (formate però con un solo foulard ripiegato su sé stesso). Molto belle le cravatte in lana stampata e in estate quelle tricot e grenadine.