Vitale Barberis Canonico

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Lavaggio

Questa prima fase della catena produttiva è molto importante perché rappresenta il ponte fra la natura e la manifattura, e come tale richiede un grande rispetto, delicatezza e attenzione in ogni dettaglio. L’acqua è qui protagonista, e la rotazione dei rulli prepara questa pregiata materia prima per la filatura: dopo aver lavato la lana appena tosata, si procede con la rimozione di ogni residuo naturale, di ogni impurità.

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Pettinatura

La lana attraversa più volte dei pettini speciali in grado di parallelizzare le fibre, scartando le più corte. Il semilavorato che deriva dalla pettinatura è detto top e la sua qualità è importante perché garantirà al tessuto finale la resistenza necessaria.

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Filatura

I top vengono ancora accoppiati, stirati e sottoposti a nuove pettinature, fino a raggiungere la pulizia ideale e il diametro adatto. E’ finalmente il momento della filatura, che avviene stirando e torcendo lo stoppino. In molti casi i filati vengono accoppiati e nuovamente torti per avere un filo ritorto, e quindi più resistente. Un anello metallico al termine di questo processo fa da cornice a quella fase fondamentale in cui uno stoppino semilavorato si trasforma in un filo pregiato.

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Tintura

La tintura si divide in due tipologie possibili: con il tinto filo, in top o in rocche, che richiede tempi piuttosto lunghi sia di lavorazione che di asciugatura, si otterrà un tessuto dalla colorazione più tridimensionale, con piccole variazioni al suo interno; la tintura in pezza, invece, ha un aspetto più pulito e omogeneo. I processi di tintura vengono controllati da uno specialista con precisione meticolosa, mediante il confronto con un campione; suo il compito di arrestare la tintura una volta raggiunta l’intensità richiesta dai designers.

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Orditura

Trama e ordito sono le due unità elementari che, intrecciandosi, danno vita alla tessitura. Si può dunque immaginare che il processo di orditura debba essere portato a termine con estrema cura: infatti un minimo sbaglio nel posizionare uno solo tra migliaia di fili paralleli comporterebbe un difetto ben visibile sul tessuto. Ogni singolo filo e centinaia di rocche sono monitorati contemporaneamente da alcuni sensori laser, fino a che l’ordito viene avvolto su un gigantesco cilindro, chiamato subbio. E’ un bellissimo spettacolo di geometrie, una struttura di base che darà vita a un intreccio complesso.

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Tessitura

I fili trasversali che comporranno la trama devono passare sopra o sotto quelli verticali dell’ordito, secondo un preciso schema che dipende dal tipo di armatura e dal disegno che si vuole ottenere sul tessuto. Ogni filo, soffiato da un getto di aria compressa, passa attraverso una grande cruna d’ago e il sistema digitale del telaio fa sì che questa venga sollevata al momento giusto. Un pettine largo e solido batte la trama compattando l’intreccio, e così, passaggio dopo passaggio, si forma la stoffa che, col suo disegno, verrà poi controllata con cura dai nostri esperti. Una danza incredibilmente precisa e straordinariamente veloce, che in pochi secondi si trasforma in stoffa.

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Finissaggio

Eventuali difetti presenti sul tessuto vengono corretti meticolosamente dalle nostre rammendatrici: un processo che si conserva immutato nei decenni. I tessuti estivi vengono sottoposti a un processo di delicata bruciatura superficiale volto a eliminare la peluria, mentre i tessuti invernali, tenuti prima a bagno in acqua calda saponata, subiscono la follatura: un infeltrimento col quale si guadagna in consistenza e peso. Nobilitano e caratterizzano la stoffa in fase finale anche la stiratura continua a rulli e il decatissaggio, in cui il tessuto è pressato su grossi cilindri e trattato con vapore, al fine di ridurre o gonfiare il pelo e valorizzare il disegno. Le fasi finali trasformano la qualità in carattere: si definisce, a questo punto, l’identità finale di un tessuto.