Ferdinand Gullaume Edouard Czeizorzinski (o Czeczorzinski, compare in entrambe le versioni) è nato a Sainte-Marie-aux-Mines da genitori polacchi. Il Journal Officiel de la République Française del 9 marzo 1930 lo indica come “industriel” e dimorante nel villaggio. Industriale? In quale settore? Se ha a che fare con il Lanificio Vitale Barberis Canonico sarà stato in campo tessile, no? In realtà, quasi tessile. Come i suoi colleghi Degermann, Louterbach e Mertz, Edouard Czeizorzinski era un cartolaio, un libraio e un rilegatore. Nell’archivio si conservano quindici libroni che portano l’etichetta della “Imprimerie- Lithographie et Fabrique de registres” dell’abile Czeizorzinski.
Alcune delle etichette della casa Czeizorzinski o Czeczorzinski presenti nei campionari dell’Archivio del Lanificio Vitale Barberis Canonico.
Il primo data al 1899, l’ultimo al 1930, epoca della sua naturalizzazione francese (fin dal Settecento i polacchi migrarono in varie aree d’Europa a seguito delle “spartizioni” della Polonia e la Francia ne accolse moltissimi anche in occasione dei grandi esodi dell’Ottocento). Il campionario più antico riguarda più annate, dall’estate del 1899 all’inverno del 1908. L’azienda che produsse quei bei tessuti è, al momento, soltanto un acronimo: “H W & C.”, ma si può scommettere che sia stata un’impresa dei Vosgi o, più verosimilmente, alsaziana. Il successivo, timbrato “E K” (iniziali che non svelano il nome della ditta, ma potrebbe trattarsi della “Edouard Koechlin” di Lörrach in Germania, appena oltre il Reno), copre il periodo inverno 1904-estate 1909.
Nel 1883, Edouard Czeizorzinski aveva rilevato la storica libreria-cartoleria di Eugène Jung. Vent’anni più tardi aveva oltre venti operai che si occupavano di stampa e di cartotecnica, fabbricando registri di tutti i tipi. Dopo la Prima Guerra Mondiale gli stabilimenti erano diventati due e i dipendenti più di ottanta. Non stupisce, quindi, che alla sua ditta si siano affidate imprese importanti, come la “Koechlin & C.”. Difficile stabilire quale fosse nello specifico la Koechlin & C. all’interno della galassia di aziende tessili costituite in seno a una delle più rilevanti dinastie industriali d’Europa, se non del mondo. I Koechlin, negli ultimi duecento anni, hanno inventato macchine e sistemi idraulici, hanno progettato la Tour Eiffel (Maurice Koechlin, naturalizzato svizzero, è il vero padre tecnico della torre, Gustave Eiffel era “solo” il suo capo, e proprio Maurice Koechlin nel 1893 gli subentrerà alla direzione della “Compagnie des établissements Eiffel”), hanno composto grande musica (Charles Koechlin diresse il Conservatorio di Parigi e collaborò con Ravel e Debussy) e hanno costituito un colosso dei tessuti stampati come la “KBC Manufaktur Koechlin, Baumgartner & Cie. GmbH” pure con sede a Lörrach.
Il premiato “Atelier de reliures” Czeizorzinski offriva “régistres, carte d’échantillons, encadrement et cartonnage, fournitures de bureaux et articles de dessins et d’écoles”. Le rilegature potevano anche essere “de luxe” e, come le ditte che si rispettano, conservava i modelli di riferimento per i prodotti di cartotecnica: bastava indicare il codice dell’articolo per poter avere la stessa fornitura senza soluzione di continuità. Un ottimo servizio per le aziende tessili che per archiviare i campionari dovevano mantenere nel tempo una certa omogeneità estetica.
Tre pagine del campionario “1919/20” della “Koechlin & C.” realizzato dalla casa Czeizorzinski.
La casa Czeizorzinski rimase in esercizio ancora a lungo e nel 1953 dava ancora lavoro a una quindicina di addetti. Uno dei valori della collezione di campionari di Pratrivero è anche quello di testimoniare non solo la storia del Lanificio Vitale Barberis Canonico, ma anche quelle di altre realtà collegate, spesso con orizzonti cronologici e geografici molto ampi.
Di certo questo è un punto di vista differente per osservare i libroni colmi di ritagli di stoffa. È come immaginare di cogliere lo spirito del quadro approfondendo la conoscenza della cornice, ma la cornice non è mai da sottovalutare. Se i meravigliosi tessuti della “Koechlin & C” ci fossero tramandati all’interno di brutti campionari forse li apprezzeremmo di meno. Edouard Czeizorzinski era consapevole del suo contributo alla formazione della (buona) immagine delle prestigiose fabbriche dalle quali riceveva significative commesse. In effetti, a distanza di un secolo e più, i suoi lavori cartotecnici sono ancora in ottimo stato, così come i ritagli di tessuto che custodiscono.