Vitale Barberis Canonico

VBC, la storia… su carta intestata – seconda parte

Per procedere nell’analisi della carta intestata protagonista di questa storia è opportuno aguzzare la vista per notare che, all’estremità destra della figura rispetto alla palazzina con l’altana e la ciminiera, compaiono, per quanto indistinti, altri fabbricati, altri tetti a shed (più incisi nella pietra, meno nella stampa). Questa “presenza” indistinta è rilevante, perché rappresenta un’entità contigua a quella della ditta Guglielmo e Luigi Barberis Canonico, ragion per cui è arrivato il momento di leggere la litografia con la lente della genealogia.

Guglielmo e Luigi erano figli di Giuseppe Barberis Canonico che, nel 1921, volle ripartire i suoi beni rispetto ai sei figli. Ritiratosi dalla vita attiva, l’imprenditore triverese stabilì che Alfredo e Giovanni ricevessero uno stabilimento ubicato “fuori campo” rispetto all’immagine della carta intestata. Il fabbricato, che non esiste più, si trovava appena oltre la doppia curva della provinciale in salita dopo Pramorisio. Una mappa pubblicata sul “Annuario della Laniera” del 1934 ne indica l’ubicazione.

Foto raffigurante la mappa, tratta dall'“Annuario della Laniera” del 1934, indicante la zona dello stabilimento destinato ai fratelli Alfredo e Giovanni nella zona di Pramorisio.

Dalla mappa del “Annuario della Laniera” del 1934.

A Guglielmo e Luigi, invece, toccarono il citato fabbricato ottocentesco e la prima parte dell’allargamento del 1908, cioè quello che si vede sulla loro carta intestata. A Oreste e Vitale, infine, spettò la porzione di stabili di più recente costruzione, quelli che appena si scorgono oltre gli shed dei fratelli. Tutto ciò avvenne a partire dal 1921, come detto, e tale configurazione si mantenne fino al 1931. A quel punto, Guglielmo e Luigi si separarono, cessando la ragione sociale comune. Non solo: Guglielmo si sposò e si trasferì a Bergamo e Luigi, in società col fratello Giovanni, fondò una filatura nella vallata sottostante, la Manifattura di Ponzone (tuttora attiva). Le volumetrie liberate, attigue alla loro azienda, furono quindi acquisite da Oreste e Vitale. Altre due mappe del “Annuario della Laniera” del 1934 aiutano a comprendere la situazione.

Foto raffigurante una mappa, tratta dall'“Annuario della Laniera” del 1934.

Dalla mappa del “Annuario della Laniera” del 1934

Foto raffigurante una mappa, tratta dall'“Annuario della Laniera” del 1934, degli stabilimenti in prossimità del torrente Ponzone.

Dalla mappa del “Annuario della Laniera” del 1934

Ecco perché la calcite incisa è tra queste mura: non ha mai lasciato il suo posto. Chi lo lasciò, invece, fu Oreste che, tra il 1935 e il 1936, si separò dal fratello Vitale per avviare un’impresa tutta sua. Vitale Barberis Canonico, attraverso questi passaggi, si trovò quindi a possedere un vasto stabilimento, che comprendeva il cuore antico dell’impresa di famiglia (poi abbattuto per far posto al finissaggio) e i più moderni ampliamenti. C’è ancora un aspetto da evidenziare riguardo alla datazione della litografia, ossia il riferimento alla Provincia di Novara sulla localizzazione della carta intestata: Ponzone era, all’epoca, “sotto” Novara. Considerando che la Provincia di Novara fu smembrata nel 1927 per far nascere la Provincia di Vercelli, ecco che il range cronologico della carta intestata si restringe al 1921-1927.

Tessuto storico dell'archivio.
261.814/3
Dettagli
Foto raffigurante tessuto, codice 261.814/3
Tessuto della collezione Vitale Barberis Canonico.

Un unico documento, come un campionario o un lembo di tessuto, può restituire un momento storico. Gli archivi, come quello del Lanificio Vitale Barberis Canonico, custodiscono migliaia, milioni di lembi di tessuto, cioè migliaia, milioni di storie. Anche su… carta intestata.

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