Vitale Barberis Canonico

Maraini 1

Tessere. Un mosaico sulla facciata dello stabilimento del Lanificio Vitale Barberis Canonico è un calembour. La tecnica musiva si basa sulle tessere, e tessere è ciò che si fa dentro lo stabilimento. Otto Maraini giocava con le figure, con le parole e con i simboli. Essenzialmente giocava, non ha mai smesso. Anche quando, nel 1958, fu da queste parti per l’ultima volta. Anche quando, in quella stessa occasione, si fece ingaggiare per l’ultima volta da un committente industriale. Otto Maraini (1904-1970) è stato… Che cosa è stato, anzi chi è stato? Difficile dirlo. C’è chi ha dedicato studi approfonditi per approdare, alla fine, a una splendida indefinibilità. Otto Maraini architetto, artista, pittore, poeta, genio (incompreso)… Sicuramente è stato tutto questo, ma anche altro. Anche un tessitore.

Pagine di un volume dell’archivio storico di Vitale Barberis Canonico con campioni di tessuto.

Pagine di un volume dell’archivio storico di Vitale Barberis Canonico con campioni di tessuto.

Nel 1958 la fabbrica cambiava volto secondo lo stile di Maraini, rigoroso e fantasioso, razionale e bucolico, sobrio e ricercato, classico e barocco.

Il creativo Maraini ha tessuto tessere come si intramano fili, perché il mosaico della filatrice è un arazzo, un broccato di tasselli di vetro intrecciati per raccontare una storia lunga secoli, e sempre uguale. C’è l’industria sullo sfondo, ma in primo piano c’è sempre l’uomo, anzi una donna, che fila con le mani. L’umanità generatrice che trasforma la natura senza stravolgerla. La pecora è docile e tranquilla (anzi ha uno sguardo ironico…) ai piedi della filatrice perché non ha nulla da temere.

La ciminiera fumante non raggiunge l’altezza della conocchia e le vere artefici della trasformazione non sono le macchine, ma le dita. È una gerarchia di significati. La figura della donna è quella tipica di Maraini, con i capelli scompigliati dal vento come firma, con le forme femminili e nette, ma anche forti e solide. Sembra una guerriera o una musicista, brandisce una lancia o suona uno strumento a corda. È lei stessa un’artista. Tessere è un’arte.

Pagine di un volume dell’archivio storico di Vitale Barberis Canonico con campioni di tessuto.

Pagine di un volume dell’archivio storico di Vitale Barberis Canonico con campioni di tessuto.

La composizione a piccoli quadri e i colori tenui del mosaico trovano corrispondenze nell’Archivio del Lanificio Vitale Barberis Canonico. I tessuti di quell’anno sono così. Morbidi e rassicuranti, come la vesta della vigorosa filatrice che l’arte degli Odorico di Torino (ma provenienti da Sequals) ha reso così aderente e panneggiata. I cardati a pelo della Tonella dell’estate del 1958 sembrano la prosecuzione ideale dell’opera che movimenta la facciata nobilitata da quell’inserto marmoreo leggermente aggettante. Quell’anno, tra la ricostruzione e il boom economico, un talento come Maraini poteva recuperare senza rischi nostalgici quella figurazione classicista nella sua giusta retorica iconografica, anche solo per ricordare a tutti le origini agresti anche delle manifatture più moderne. E ci voleva il tocco formale ma dinamico di Otto Maraini per combinare le linee austere del rinnovato prospetto lungo strada con l’elegia di una pastorella intenta a filare.

Tessuto storico dell'archivio.
82.212/2
Dettagli
Campione di tessuto vichy blu e nero.
Tessuto della collezione Vitale Barberis Canonico.
Condivida
Altre storie